Realismo Magico

Realismo Magico (Corrente pittorica).

Natura morta con vasi di Murano (1948), Bruno Croatto


Non sono tutte realiste le opere degli anni Venti che rifiutano le dissezioni dell'avanguardia. Non sono tutte magiche le opere che fanno scaturire dal mostro della realtà il sogno della ragione. Perfino l'etichetta "realismo magico", che appare oggi tanto efficace, non è una affermazione: è un ossimoro, e cioè una negazione in termini, una cosa e il contrario di se stessa. Per definire uno stato d'animo indefinibile, i primi che ebbero coscienza di un cambio di stile furono costretti, dunque, a una definizione schizoide. La definizione data da Bontempelli alla fine della storia appare oggi come una equazione clinica: Precisione realistica di contorni, solidità di materia ben poggiata sul suolo, e intorno come un'atmosfera di magia che faccia sentire, traverso un'inquietudine intensa, quasi un'altra dimensione in cui la vita nostra si proietta. [...] . In questo senso l'arte deve dominare la natura, in questo senso abbiamo parlato di 'magia', e abbiamo chiamato l'arte nostra "realismo magico. Altra lucida teoria è quella del tedesco Franz Roh. I nuovi artisti vorrebbero ripristinare la realtà nel contesto della sua visibilità.., la pittura torna a farsi specchio del mondo esterno tangibile. Ma c'è quel magico in più nel nuovo realismo: il mistero, secondo Roh, non entra nella rappresentazione del mondo ma rimane come celato dietro le cose. Artisti e critici vivono il dilemma del diffile termine da scegliere. "Realismo" significa Courbet, significa antidealismo, può indicare una messa in parentesi dell'impressionismo, e per molti è sinonimo di accademismo. E allora i termini si accavallano. E Massimo Bontempelli a precisare: "Occorre ritrovare una naturalezza: s'ìntende che la naturalezza non è la natura". Quando parla degli artisti del Quattrocento, assicura che il loro "realismo preciso" appare "avvolto in una atmosfera di stupore lucido". Di qui lo stupore, espressione di magia, vero protagonista di quella pittura del Quattrocento. Di qui quelle atmosfere in tensione, ancora più precisee vibranti che le forme della rappresentata materia. (Questo è puro novecentismo), che rifiuta cosi la realtà per la realtà come la fantasia per la fantasia, e vive del senso magico scoperto nella vita quotidiana degli uomini e delle cose)". Il realismo comincia ad accavallarsi al magico. La poetica di Carlo Carrà è enunciata dalle pagine di "Valori Plastici" (1918); il pitore-poeta parte da un mondo invisibile, non soltanto fisico, si sente di penetrare l'intimità recondita delle cose ordinarie che sono le ultime a essere conquistate. Gli risponde Alberto Savinio quando parla della necessità della ricerca d'una realtà assoluta celata dietro l'apparenza, con un metodo che definisce (altro ossimoro) "naturalismo spettrale". E conclude Bontempelli (La donna del Nadir, 1924): La realtà, quand'è fatta arte, è pura fantasia" Quando Alberto Savinio scrive su Valori Plastici" dell'opera del metafisico fratello, sottolinea come i suoi quadri non riproducano la visibilità muta dell'oggetto, ma vogliono arrivare al di là (il corsivo è di Savinio) dell'oggetto stesso, perché l'intento è quello di mettere a nudo l'autonomia metafisica del dramma. "È il pittore moderno, ma più precisamente il mago moderno".

Bibliografia: Roma Anni Venti a cura della Regione Lazio



PRINCIPALI ESPONENTI




Collegamenti esterni

Wikipedia Bruno Croatto

Wikipedia Realismo Magico

Gruppi e Correnti

Valutiamo gratuitamente opere di artisti del movimento pittorico Realismo Magico

Contattaci per scoprire il valore della tua opera d'arte